ENRICO VUCEMILLO
SIMUL
Le opere di Enrico Vucemillo superano l’idea di realtà per collocarsi in una dimensione “altra” infinita ed enigmatica. Tracce, dissonanze, stratificazioni tonali recuperano frammenti di tempo, memorie infrante di lontane entità rivelatrici. Il cammino evocativo dell’artista entra trionfalmente in quello stadio figurativo che vive tra un astrattismo colto e una ricerca di trasfigurata purificazione. Silenti armonie, dinamiche e vibratili, generano una ricercata simultaneità di istanti sottesi tra variabili suggestioni cromatiche e inquiete profondità ideative. Il sensibile sentire dell’artista perpetua la sua intraprendenza figurativa nel rappresentare col colore la sua meditata riflessione nei confronti della materia pittorica. Significativa ed emblematica l’opera “Il sole mi costringe a dipingere” dove immagini recuperate dalla memoria vivono in una dimensione sospesa tra indefiniti dinamismi e misteriose sublimazioni sequenziali generando alternanze tonali, agili tracce, segmentazioni espressive. Vucemillo crea liberi percorsi figurativi dove individua sul substrato sensibili impronte segniche, sovrapposizioni, frequenti intermittenze invitando l’interlocutore a condividere una comune percezione immaginativa, un affascinante viaggio nella sua personale visione che noi definiamo astrazione dove trovare insieme condivise esperienze percorribili. L’artista frammenta la realtà in determinati fotogrammi, richiami sensoriali di “frame” percettivi evocati come chiavi di acquisite esperienze emotive dalle variabili astrali e luminescenti. Dinamiche distinte ma complementari veicolano le loro forze verso raffinate modularità alla conquista di un unico, irrevocabile equilibrio. “Simul” significa arrivare insieme, cercare una connessione di appartenenza evocando una tesi ma nel medesimo istante la sua antitesi alla ricerca di una necessaria armonia come livello superiore dell’essere, oltre i confini di tempo e spazio.
Profilo critico del Prof. Gianluigi Guarneri